Bana, racconto mia Australia intima in thriller

(ANSA) - ROMA, 01 NOV - L'Australia più intima "che amo e conosco, quella dei piccoli centri, nella quale molti di noi si identificano di più" esplorata anche attraverso gli strumenti del giallo e del thriller. E' l'elemento nel bestseller di Jane Harper, The Dry (In italiano edito da Bompiani con il titolo Chi è senza peccato) che ha convinto il divo australiano Eric Bana (Black Hawk Down, Hulk, Munich, Dirty John), a diventare fra i motori, come protagonista del film e coproduttore, dell'adattamento del romanzo. Una trasposizione diretta da Robert Connolly che dopo il grande successo in patria (è diventato il 14/o film australiano più visto di sempre nel Paese, superando anche cult come Priscilla - La regina del deserto) arriva anche in Italia, dall'11 novembre distribuito da Notorious Pictures con il titolo Chi è senza peccato - The dry.
    La storia ruota intorno all'agente federale Aaron Falk (Bana) che da Malbourne torna dopo 20 anni nella sua città natale in Australia, Kiewarra. Un piccolo centro rurale, che come molti altri nella zona sta morendo per l'assenza di acqua e lo stato di abbandono. Il ritorno è motivato dai funerali di un amico d'infanzia, Luke (Martin Dingle Wall), che stando alle apparenze, vittima della follia che ha devastato questa comunità, per più di un decennio di siccità, si sarebbe tolto la vita dopo aver ucciso la moglie e il figlio. Uno scenario al quale non credono i genitori di Luke, che pregano Aaron di restare ad indagare. L'agente federale è costretto così a riaffrontare anche una tragedia di oltre 20 anni prima, la morte di un'amica d'infanzia, la 17enne Ellie Deacon. Un trauma che potrebbe essere legato al caso di Luke. Nel cast, fra gli altri, anche Keir O'Donnell, John Polson, Julia Blake, James Frecheville e Joe Klocek (interprete di Aaron adolescente) .
    "Ho amato molto lo sguardo cinematografico che c'è nel libro di Jane Harper, Robert e io siamo grandi fan del romanzo e non volevamo staccarcene nel film" ha spiegato Bana nella Q&a online organizzata da Film at Lincoln Center -. Volevamo dare il massimo spazio sia a quella visione, che al viaggio emozionale fino ad allora incompleto di Aaron. E' un uomo che ha dentro di se' molto vuoti da colmare". (ANSA).