Totò Cascio, da Nuovo cinema Paradiso a malattia e rinascita - TV KriTere.com

(ANSA) - ROMA, 25 NOV - "Avevo paura, adesso no, sono
uscito da quel labirinto". Lo spiega, tornando nei luoghi di
Nuovo Cinema Paradiso il film Premio Oscar di Giuseppe
Tornatore, del quale è stato protagonista da bambino, Salvatore
'Totò' Cascio che si apre sulla sfida più difficile affrontata
si da quando aveva 12 anni, essere affetto da una forma di
retinite pigmentosa, nel corto Ad occhi aperti di Mauro Mancini
(Non odiare), realizzato da Movimento Film e Rai Cinema per
Fondazione Telethon, In onda su Rai1 e disponibile su RaiPlay
dal 12 dicembre.
Con 'retinite pigmentosa' (alla quale Fondazione Telethon
dedica 23 progetti di ricerca con oltre 5,5 milioni di euro di
investimento, ndr ), si intende un gruppo di malattie ereditarie
della retina che provocano perdita progressiva della vista fino
ad arrivare, nei casi più gravi, alla cecità totale. Cascio è
affetto da una forma della malattia con edema maculare, e ora
vede "solo le luci o un flusso di luci al centro dell'occhio"
spiega prima nel documentario e poi rispondendo ai giornalisti
in conferenza stampa in streaming. Da bambino "è stata una
batosta per me per i miei genitori e i miei fratelli, il più
grande dei quali è affetto da retinite pigmentosa come me -
aggiunge -. Per anni non ne parlavo, mi nascondevo, non dicevo
mai la verità a chi mi chiedeva perché non avessi più fatto
l'attore. La via d'uscita da quel labirinto la trovi quando non
ti vergogni più, quando accetti quella che io chiamo 'la mia
condizione'". Il corto l'ha commosso, "Mauro è stato
straordinario, avevo bisogno di far incontrare il Toto bambino
di Nuovo Cinema Paradiso con il Totò adulto". Perché "siamo
tutti bravi ad accettare gloria e fama, ma il vero uomo si vede
nella prova. Per me questo è un punto di ripartenza". Un
percorso del quale un anno fa ha parlato per la prima volta
anche con Giuseppe Tornatore. "Nell'ascoltare come Totò fosse
riuscito a superare quel tormento per accettare la sua nuova
condizione - spiega il cineasta nel corto - mi sono reso conto
che era diventato un uomo, non era più il bambino di Nuovo
cinema paradiso". (ANSA).