L'amore per la vita secondo Kurosawa e Ishiguro - TV KriTere.com

(ANSA) - ROMA, 22 GEN - A 70 anni dall'uscita di Vivere
(Ikiru), uno dei capolavori di Akira Kurosawa, storia del mite
Watanabe (Takashi Shimura), capoufficio in una struttura
comunale, che quando scopre di avere una malattia incurabile,
cerca di dare un senso alla propria vita, il racconto trova una
nuova intensità nell'ambientazione inglese di inizio anni '50,
del remake Living di Oliver Hermanus, basato sulla sceneggiatura
del premio Nobel per la letteratura Kazuo Ishiguro. Il film che
debutta in prima mondiale al Sundance Film festival, è costruito
intorno alla straordinaria performance di Bill Nighy che si pone
fra i principali candidati al riconoscimento come miglior
attore. Nell'ottimo cast anche Aimee Lou Wood, Alex Sharp e Tom
Burke.
Per Ishiguro, da sempre grande fan di 'Vivere', il messaggio
principale del film è "rivedere il modo in cui si imprime
l'impatto della propria vita nel mondo che ci circonda, non
legandolo a ciò che gli altri pensano di te ma a come agisci.
Cioè pensare a raggiungere un proprio trionfo, eccellendo in
quello che si fa. Gli altri potranno non ricordarsene ma per te
avrà un grande significato". Entriamo così nella vita di Mr
Williams (Nighy), vedovo, padre di un figlio sposato,
capoufficio metodico e autorevole, ammirato e rispettato dai
suoi sottoposti, fra i quali i più giovani, Peter (Sharp) e
Margaret (Wood) in un dipartimento di lavori pubblici a Londra.
Le sue giornate fatte di rituali sempre uguali, vengono
sconvolte quando gli viene diagnosticata un tumore che gli
lascia sei mesi di vita. L'uomo, dopo aver provato a lasciarsi
andare a qualche vizio, decide invece di dare un senso ai suoi
ultimi mesi, realizzando il progetto di un parco giochi rimasto
arenato in mille ostacoli burocratici.
"Mi affascinano uomini come Mr Williams - dice Bill Nighy
nella Q&A dopo la premiere - con quel tipo di riserbo, di
modestia. Mio padre era così. E' un personaggio famigliare "che
trovo a suo modo eroico, probabilmente perché sono un po'
represso anch'io - scherza l'attore- ma soprattutto perché quel
tipo di determinazione e di riserbo sono così raramente espressi
dai nostri leader". (ANSA).