Le Guay, racconto il contagio del negazionismo - TV KriTere.com

(ANSA) - ROMA, 20 GEN - Il negazionismo incarnato da un
apparentemente pacato ex professore liceale di storia, che rende
la cantina acquistata in un elegante palazzo parigino, la
propria casa. E' l'inquietante personaggio al quale dà volto
Francois Cluzet in Un'ombra sulla verità (L'homme de la cave),
il film diretto da Philippe Le Guay, con Jeremie Renier e
Berenice Bejo, in uscita ad aprile in Italia con Bim. Il regista
è a Roma per ricevere a Villa Medici il premio Foglia d'oro del
pubblico, vinto dal film a ottobre nella 13/a edizione di France
Odeon, la rassegna dedicata al cinema d'oltralpe
"Parlo di un tema che gli spettatori sentono molto vicino -
spiega all'ANSA il regista -. In genere quando si fanno gli
incontri dopo le proiezioni, metà spettatori vanno via e metà
restano. Con questo film invece vedo che restano tutti. Le
persone sono colpite dall'enigma del male quotidiano che
racconto".
Al centro della storia (tratta da una vicenda reale), Simon
(Renier), ingegnere, ed Hélène (Bejo), medico, genitori di una
figlia adolescente, che decidono di vendere la cantina nel loro
palazzo, L'acquirente è l'ex professore Jaques Fonzic (Cluzet),
che, però invece di farne un deposito dei mobili della madre,
come aveva detto, ci va a vivere. Una presenza che si rivela
ancora più intollerabile, per la coppia, quando Daniel, di
religione ebraica, scopre che Fonzic è un negazionista
dell'Olocausto, abituato a diffondere le sue deliranti tesi via
web. "Ci siamo resi conto ancora di più con i negazionisti del
covid quanto ormai faccia parte del nostro paesaggio quotidiano
venire a contatto con chi soprattutto sul web, mente, distrugge
o si fa ingannare. E' un delirio che si diffonde come un virus -
aggiunge il cineasta -. Se il film può aiutare a comprendere
meglio questo tipo di tematiche penso che abbia una sua
utilità". (ANSA).