Se il sogno americano fallisce a Disneyland - TV KriTere.com

(ANSA) - ROMA, 27 GEN - Da bambina Abigail Disney,
pronipote del prozio Walt e del nonno Roy creatori dell'impero
dell'intrattenimento, considerava il parco di Disneyland ad
Anaheim in California "come un'altra casa". E' invece un ritorno
molto più critico e ancorato alla realtà quello che firma da
regista, insieme alla vincitrice dell'Emmy Kathleen Hughes, in
The American Dream and Other Fairy Tales, documentario al
debutto al Sundance Film Festival.
Si racconta la difficile vita quotidiana e la protesta dei
dipendenti del parco di divertimento, per le paghe troppo basse
(nel 2018 15 dollari l'ora, rispetto ai 24, considerati dagli
analisti la soglia minima necessaria per vivere in quell'area) e
un presente sempre più incerto. Il film non fiction, segue in
particolare , nell'arco di quattro anni, dal 2018 al 2021, i
ritmi quotidiani di quattro lavoratori di Disneyland, Ralph (che
invita con un'email Abigail ad andare a conoscere la loro
condizione) e la moglie Trina, che pur essendo entrambi addetti
alle pulizie alla Disney, non possono permettersi una casa loro
e devono vivere insieme ai tre figli con la mamma di lei; la
trentenne Artemis, che ha affittato una stanza da un'amica, dopo
aver vissuto per un periodo anche in macchina e la ventenne
Ellie, che vede sempre più lontana la prospettiva di lasciare la
casa dei genitori, e continuare gli studi. Quattro voci fra
tante situazioni a rischio, messe ancora più alla prova
dall'arrivo della pandemia.
Nel documentario le due autrici compiono anche una
riflessione più ad ampio raggio, grazie anche al confronto con
vari economisti, sulle storture, aumentate negli ultimi decenni,
del capitalismo negli Usa, mascherate dal mito del 'sogno
americano'. Abigail Disney pone l'attenzione inoltre sugli
"scandalosi" salari multimilionari di ceo e cda delle grandi
multinazionali, a cominciare da Bob Iger, ad Disney fino al
2020, che nel 2018 aveva avuto una 'paga' di oltre 65 milioni di
dollari: "Un addetto alla pulizia a Disneyland deve lavorare
2000 anni per guadagnare quanto lui in un anno" osserva la
regista. "Sarei felice - spiega - se il documentario aiutasse a
comprenderle le ingiustizie di questo sistema. Abbiamo tutti
insieme la capacità di cambiarlo". (ANSA).