Stringimi forte, in fuga con le cicatrici del dolore - TV KriTere.com

Ricordi e prospettive, flashback e flashforward, per la nuova regia Mathieu Amalric ha scelto una storia che è una sorta di fiaba nera, un film coraggioso su una giovane donna alle prese con le cicatrici del lutto, cui i ricordi e i sensi di colpa rendono ancora più profonde.
Protagonista una straordinaria Vicky Krieps (l'interprete lussemburghese lanciata da Paul Thomas Anderson in Il filo nascosto). Presentato nella sezione Cannes Première del 74° Festival di Cannes, Stringimi Forte (Serre-moi fort) è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani ed arriva in sala il 27 gennaio da Movies Inspired.
Una mattina, Clarisse (Vicky Krieps) , moglie e madre di due bambini, prepara il bagaglio, entra nella sua auto e parte, abbandonando la casa dove vive con il marito e i figli, ma non sarà l'unico viaggio in macchina di questa vicenda. C'è una tragica vicenda al centro, il bilancio di una vita, i precipizi che non si sarebbero mai voluti vivere e il tentativo dolce, inutile, triste di riavvolgere il nastro dell'esistenza.
"Mettendo in scena un viaggio in macchina come fosse una lunga elaborazione del lutto, Amalric racconta il potere dell'immaginazione - e dunque del cinema - come unico cicatrizzatore possibile dei traumi, e lo fa attraverso un racconto che sa essere minimale e stratificato allo stesso tempo", è scritto nella motivazione del sindacato critici. La sceneggiatura è un libero adattamento della commedia Je reviens de loin di Claudine Galea. Il film corre su un filo da funamboli giocando costantemente sull'ambiguità e il dubbio di cosa sia davvero reale e cosa no: "L'unico modo, l'unico trucco a tua disposizione per far fronte alla tragedia è l'immaginazione" ha detto Amalric. "Volevo che il film parlasse dell'amore per la vita, e non del rispetto per la morte" e così durante lo svolgimento della storia vorresti che quello che Clarisse vive, come presa da un delirio, fosse reale, che i figli e il marito fossero lì con lei mentre lei racconta a se stessa che ci sono.
Un film di fantasmi e di dolore, di falso e di vero, di delirante e di reale senza cuciture, senza separazioni estetiche, in bilico come forse è la vita di tutti. "Mistero, negazione, condivisione. Questo è ciò che fa piangere, credo, perché le ombre si sono dissolte eppure galleggiano intorno a noi. È un impulso di vita magnifico. «Non è vero! Non è vero!», è il grido che spesso emerge quando si è di fronte all'orrore", dice ancora Amalric.
Il regista, che in Stringimi Forte, non recita sarà protagonista del prossimo film di Nanni Moretti, Il sol dell'avvenire, sul set il 21 marzo. (ANSA).