Be my voice, donne iraniane contro apartheid di genere - TV KriTere.com

(ANSA) - ROMA, 27 FEB - Basta "legittimazioni e
normalizzazione da parte dei governi occidentali, delle leggi
barbariche della Repubblica islamica in Iran. Ogni volta che
accettate le loro regole, date al loro governo il potere di
reprimere e uccidere di più". E' uno dei passi concreti con il
quale l'Occidente potrebbe favorire un reale cambiamento in
Iran, anche per eliminare "l'apartheid di genere' del quale
continuano ad essere vittime le donne". Lo spiega nell'incontro
con i giornalisti in streaming, l'attivista e giornalista
iraniana Masih Alinejad, classe 1976, esule da oltre 13 anni
(ora vive con il marito a New York) diventata voce e motore a
livello globale, mediatica e via social del movimento di
disobbedienza civile delle donne iraniane all'hijab forzato, e
un punto di riferimento per far conoscere sia le proteste nelle
piazze, che le repressioni violente nel Paese. Un impegno
raccontato dal documentario Be My Voice della cineasta iraniana,
anche lei dissidente, Nahid Persson, in arrivo il 7 marzo nelle
sale italiane distribuito da Tucker Film in collaborazione con
Pordenone Doc Fest - Le Voci del Documentario (dove aveva vinto
il Premio del pubblico). Un debutto preceduto da un tour di
anteprime con Masih Alinejad e Nahid Persson.
Il "nostro messaggio è anche "per tutte le donne, gli uomini
e i politici occidentali: "le donne nel mio Paese vengono
censurate, frustate, mandate in prigione a cause dalla sharia,
ma a volte quando condividiamo queste storie veniamo viste come
promotrici dell'islamofobia. Noi invece difendiamo il diritto
delle donne a non aver paura, a essere libere". Il coraggio
delle iraniane "nell'opporsi a certe regole, dovrebbe essere
supportato da una sorellanza, che ora manca, con le donne di
tutto il mondo". Il documentario racconta il percorso di Masih
Alinejad nella battaglia per i diritti delle donne (e non solo)
iniziata in Iran e poi continuata negli Usa con campagne
mediatiche che ottengono migliaia di adesioni (ha oltre 6
milioni di follower). Una 'missione' quella di Masih che l'ha
resa un bersaglio. Un anno fa il dipartimento di Giustizia Usa
ha infatti svelato un piano per il suo rapimento che avrebbe
coinvolto alcuni funzionari iraniani. (ANSA).