Berlino: Calcinculo, fiaba tra periferia e luna park - TV KriTere.com

(ANSA) - BERLINO, 13 FEB - Lei è troppo grassa per volare e
si chiama Benedetta. Lui un ragazzo magrissimo che si sente
donna, si fa chiamare Amanda, e si prostituisce. Questi i due
protagonisti di CALCINCULO, secondo film diretto da Chiara
Bellosi, in concorso nella sezione Panorama alla 72/ma edizione
del Festival di Berlino.
A questi due ragazzi si aggiungano la periferia, una
famiglia semplice ed irrisolta come tante, un mini luna park
itinerante e un clima da fiaba. Fatto sta che tra Benedetta
(Gaia Di Pietro), una ragazzina oversize ingessata nelle sue
insicurezze capace di aprire il frigorifero di notte per
addentare un pollo crudo, e Amanda (Andrea Carpenzano) che
gestisce un tirassegno nasce qualcosa, c'è un'inaspettata
chimica. Tanto che, alla fine, poco a poco la dimessa Benedetta
spicca il suo volo grazie anche ai calcinculo di Amanda.
Per la regista è un ritorno alla Berlinale dove era già
stata nel 2020 a Generation, con PALAZZO DI GIUSTIZIA un altro
film minimalista e delicato. Nel caso dì CALCINCULO scritto da
Maria Teresa Venditti e Luca De Bei, dice la Bellosi: "È una
fiaba. Ovvero: del giocare con la realtà. Quando ero piccola mi
raccontavano le storie e c'era una differenza tra fiaba e
favola. Così per me la favola è sempre rimasta qualcosa di un
po' triste e asciutto e barboso, con la sua morale inesorabile
in chiusura. La fiaba invece è come un universo che si espande e
raccoglie tutto quello che trova per strada: oggetti insensati,
personaggi strambi, posti pieni di fascino ma sempre un po'
inquietanti. La fiaba - continua - tiene tutto insieme e
racconta, non spiega, no, non spiega proprio niente. È una
scoperta continua e alla fine nessuno ti dice cosa hai scoperto,
lo sai solo tu. Quando ho letto Calcinculo - prosegue Chiara
Bellosi con una metafora- , il primo modo di vederlo è stato
questo: una fiaba nera come il fitto della foresta, ma col
sentiero seminato di paillettes". (ANSA).