Nel film Reflection, torture russe agli ucraini nel 2014 - TV KriTere.com

(di Francesco Gallo)
(ANSA) - ROMA, 24 FEB - Dure immagini di torture da parte di
russi ad ucraini si erano viste l'anno scorso alla 78/ma
edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Sequenze davvero crude in REFLECTION di Valentyn Vasyanovych,
ucraino in concorso che evocava lo scontro diplomatico-militare
tra Russia ed Ucraina, iniziato nel febbraio del 2014 per il
controllo della Crimea e della regione del Donbass.
"Il film si rivolge a un pubblico pensante - disse allora il
regista - , un pubblico che non ha paura di sollevare domande
dure su traumi pesanti nè di cercare risposte. Non è un film
fatto per intrattenere".
Di che parla REFLECTION? Di un medico fatto prigioniero e
torturato dai militari russi. Il poveraccio non solo è fatto
oggetto di ogni umiliazione e tortura, ma dopo le innumerevoli
sevizie diventa testimone di quelle fatte ai suoi commilitoni. E
questo in quanto medico e dunque capace di valutare lo stato del
torturato. Per quanto riguarda le torture si va dallo
strangolamento, alle scariche elettriche fino all'uso di un
trapano da conficcare nelle carni. Violenze che hanno, come
d'altronde tutto il film, l'aggravante del tempo reale, nulla è
risparmiato in questo senso. Nel tornare a casa, il dottore
invece cerca una sorta di redenzione aiutando la sua bambina a
crescere, ricco questa volta di un'esperienza tragica che lo ha
cambiato profondamente.
"Avevo deciso che per questo film avrei scelto attori non
professionisti che avessero avuto esperienza in prima persona di
operazioni militari e che avessero partecipato alla guerra - ha
detto - . È stata così una grande soddisfazione quando, alla
premiere in Ucraina, tra i soldati presenti molti hanno
confermato l'autenticità delle scene". (ANSA).