Ruffini, Perdutamente, nostro docu 'pop' su Alzheimer - TV KriTere.com

(ANSA) - ROMA, 07 FEB - Le "nostre esperienze non devono
andare perdute, devono essere una linea tracciata per dare aiuto
e dignità a chi verrà dopo". Le parole di Franco, che ha
dedicato gran parte della sua vita a prendersi cura della moglie
Teresa (sperando all'inizio anche di poterla guarire), alla
quale a soli 30 anni era stato diagnosticato l'Alzheimer, danno
il senso di Perdutamente, il nuovo documentario di Paolo Ruffini
e Ivana De Biase, in arrivo con un'uscita evento il 14,15 e 16
febbraio distribuito da Luce Cinecittà.
L'attore e regista ci guida in un viaggio di conoscenza
delicato, commovente e profondo tra malati e famigliari
investiti da questa malattia neurodegenerativa. "Non ho avuto un
contatto personale con questo dramma, ma ho pensato che fosse
urgente raccontare queste storie, soprattutto dopo gli ultimi
mesi - spiega Ruffini parlando con i giornalisti -. Si parla
tanto di malattia ma non di salute, di morte ma non di vita".
Qui si mostra come "l'amore in tante forme sopravviva sempre e
possa crescere anche attraverso chi vive questo percorso, dai
malati a chi li accudisce, mogli, mariti, figli, nipoti… Anche
per questo è bello che esca a San Valentino". Dopo l'uscita
evento in sala, il film non fiction (prodotto da Ruffini con
Nicola Nocella per Vera Film, insieme a Well See, in
collaborazione con la Fondazione Polli Stoppani e con il
contributo di Roberto Cavalli) passerà su Sky e tornerà in sala
a marzo, poi arriverà anche sulla Rai. Perdutamente "non è una
documentario di divulgazione, e non volevamo assolutamente fosse
un film patetico, l'avevamo anche promesso a tutte le persone
che hanno condiviso le loro storie - aggiunge Ruffini -. C'è lo
stesso approccio pop che ho usato in 'Up&Down' ( film non
fiction dedicato a chi vive, lavora, ama, con la sindrome di
down, ndr)".
Nel viaggio di realizzazione del film, durato 20 mesi, "ho
capito subito che andava sradicata un'idea che avevo anch'io.
L'Alzheimer non è legato solo alla vecchiaia, e tocca in tante
forme differenti la vita nella sua interezza". (ANSA).