'Io lo so chi siete' docu di resistenza alla mafia - TV KriTere.com

(ANSA) - ROMA, 03 MAR - Vincenzo Agostino da trent'anni non
si taglia più barba e capelli e ormai sembra una sorta di sosia
di Leonardo Da Vinci. Ma lui è un siciliano doc e, ormai ultra
ottantenne, si batte ancora con ostinazione per conoscere
la verità sull'uccisione del proprio figlio e della nuora
incinta.
Questo il dramma al centro del documentario, IO SO CHI SIETE di
Alessandro Colizzi e scritto da Silvia Cossu, presentato
stamani a Roma e in sala dal 21 marzo con Mescalito, in
concomitanza con la Giornata dell'Impegno e della Memoria. Un
docu che prevede anche matinées per le scuole nei cinema di
tutta Italia.
Era il 5 agosto 1989 quando Antonino Agostino, agente di
polizia della Questura di Palermo, è a Villagrazia di Carini con
la giovane moglie incinta.
Mentre entrano in casa per festeggiare il compleanno della
sorella più piccola, due uomini in motocicletta li raggiungono e
li crivellano di colpi. I genitori di Agostino, sentiti gli
spari, corrono a soccorrerli ma non c'è più niente da fare. Nino
muore tra le braccia del padre, Ida poco dopo, nel tragitto che
la porta in ospedale.
Così i genitori di Nino da quel tragico giorno si battono per
avere giustizia. Vincenzo insomma non si arrende, non abbandona
la lotta, non si rassegna e ,insieme alla moglie (scomparsa nel
febbraio del 2019), è diventato per moltissimi cittadini un
simbolo della lotta alla mafia. (ANSA).