Giorgio Colangeli, regista in delirio in Mindemic
(ANSA) - ROMA, 17 GIU - Nella solitudine da Covid di Nino
Fontana (Giorgio Colangeli), regista dismesso, nella sua casa
romana arriva una telefonata salvifica: quella del suo storico
produttore Fredo che gli chiede l'impossibile: scrivere in tre
giorni una sceneggiatura per un film da fare al più presto.
Questa l'idea portante dell'opera prima di Giovanni Basso dal
titolo Mindemic (Opera Zero) in sala con Azimut per l'Italia in
serate evento.
Nino, settant'anni, non è però uno che si scoraggia
facilmente e così inizia a scrivere una storia usando la sua
amata Olivetti Lettera 32 e si mette poi anche al telefono in
cerca di collaboratori per questo suo inaspettato film. Chiama
così lo sceneggiatore De Paoli che rifiuta però il lavoro, e fa
lo stesso anche il suo attore di riferimento, Giovanni Marino.
Nonostante questi rifiuti Fontana inizia ad inscenare lui stesso
in casa le pagine che sta scrivendo. È lui ad interpretare da
solo tutti i personaggi: ovvero un gruppo di soldati che durante
una guerra non precisata tentano di salvare una donna
misteriosa.
E non finisce qui, Nino riceve anche la visita di una donna,
una escort, che è identica alla moglie che l'ha lasciato anni
prima e di cui lui è ancora innamorato. Procedendo nella
scrittura e nelle relative interpretazioni dei personaggi, Nino
si perde in un delirio artistico e personale non riuscendo più a
distinguere tra verità e finzione. (ANSA).