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"Abbiamo faticato per tutto il primo tempo, anche perché un Monza in grande condizione non era facile da superare, ma le partite durano 90 minuti". Gian Piero Gasperini riconosce i meriti all'avversario nella vittoria a fatica della sua Atalanta per 2-0: "Sono stati determinanti tutti i cambi, perché non riuscivamo ad avere continuità e pericolosità in attacco. Alla fine il due a zero ci sta - ragiona il tecnico nerazzurro -. Sono stati determinanti Samardzic e Zappacosta, ma anche Zanjolo che è alla prima partita davvero buona e Cuadrado. A volte bastano venti minuti per essere decisivi. Stasera la rosa s'è allegata: in attacco sono preoccupato se devo fare i cambi: ma se Samardzic, non un attaccante, entra in area e tira, può svoltare le partite".
Domenica altra tappa del tour de force su due fronti: "A Napoli, all'undicesima di campionato, non è certo una sfida scudetto. Certo, loro hanno sei punti di vantaggio e noi arriviamo con un bel filotto alle spalle, ma noi tre giorni dopo andremo a Stoccarda in Champions. Per me l'Atalanta oggi non è da titolo", osserva Gasperini. Sulla gestione dei cartellini, l'allenatore di casa ha qualcosa da ridire: "Per me chi arriva prima sul pallone non fa mai fallo: quello che è in ritardo per me non deve lamentarsi. Invece chi arriva tardi mette davanti il piede e si fa venire addosso dall'avversario. Sono contrasti, non falli, eppure le ammonizioni fioccano e si rischia sempre di rimanere in dieci".
Infine, sulle partite da qui alla prossima sosta: "L'obiettivo è rimanere dentro più competizioni possibili, quello di sempre: non è un problema giocare ogni 3-4 giorni, casomai lo sono gli infortuni. A livello fisico tra difesa e centrocampo ho degli highlander - chiude Gasperini -. Giochiamo ogni partita per rendere più importante quella successiva, da Napoli a Stoccarda fino all'Udinese prima della pausa".