Nuova udienza per i Menendez, forse primo passo per la libertà

I fratelli Lyle e Erik Menendez, che stanno scontando l'ergastolo per l'omicidio dei loro genitori nel 1989, compariranno in tribunale nelle prossime ore per un'udienza che potrebbe essere il primo passo verso la libertà. La procura di Los Angeles ha chiesto a un giudice di aprire alla libertà vigilata alla luce di circostanze attenuanti sugli abusi sessuali inflitti dal padre ai due ragazzi cui fin da quando erano piccoli.
    Al centro di una popolare miniserie di Netflix 'Monsters' con Javier Bardem, Chloë Sevigny, Cooper Koch e Nicholas Alexander Chavez, i Menendez hanno già scontato 35 anni di carcere.
    L'ufficio del procuratore George Gascón ha raccomandato che i due uomini - oggi 54 e 56 anni - ricevano una nuova condanna a 50 anni con sconti di pena ma potrebbero essere scarcerati subito grazie a una legge della California per aver commesso i delitti quando avevano meno di 26 anni.
    La strada verso la libertà non sarà comunque breve né semplice: se il giudice oggi convaliderà la richiesta di Gascón, Lyle e Erik dovranno comparire davanti ala commissione per la libertà vigilata, dove li aspetta il 'no' dello zio Milton Andersen (il fratello oggi 90enne della madre). Se il board darà comunque luce verde, l'ultima parola spetterà al governatore della California Gavin Newsom, che avrà 150 giorni per esprimersi. I fratelli avevano 21 e 18 anni quando uccisero a fucilate i genitori nella villa di Elm Drive, a Beverly Hills.
    Il primo processo si concluse nel 1994 con un nulla di fatto e solo nel 1996, al termine di un secondo procedimento a porte chiuse, i ragazzi furono condannati all'ergastolo senza sconti di pena dopo esser stati descritti come assassini senza cuore che avevano ucciso per mettere le mani sui beni di famiglia. La revisione della condanna era stata avviata l'anno scorso dagli avvocati dei fratelli sulla scorta di nuove prove e della buona condotta dei carcerati. Era venuta alla luce la dichiarazione di un ex membro della boy band portoricana Menudo, Roy Rosselló, secondo cui il padre dei due ragazzi (dirigente dell'etichetta musicale Rca) lo avrebbe violentato negli anni '80, e una lettera del dicembre 1988 in cui Erik aveva scritto a un cugino alludendo alle violenze.
   

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